Ben Ryé 2013

Pantelleria DOC

Ben Ryè significa “Figlio del vento” perché il vento che soffia fra i grappoli è un costante a Pantelleria. Ed il vento dell'isola porta con sé un carico di profumi così intensi da poterli toccare. Prima annata: 1989. Il Ben Ryè ha ispirato i maÎtre chocolatier Cecilia e Paul De Bondt che hanno creato i cioccolatini De Bondt Ryè: il primo è una farcia di fichi e mandorle macerata nel Ben Ryé e rinchiusa in un guscio di cioccolato fondente; il secondo, invece, ha un cuore di gelatina al Ben Ryé incastonato in una ganascia di cioccolata bianca, ricoperta da cioccolato fondente.

Le uve provengono da 12 diverse contrade dell'isola caratterizzate da microclimi unici che determinano differenti epoche di maturazione. La vendemmia inizia dopo il 15 agosto con le uve destinate all'appassimento naturale che avviene al sole e al vento e dura 20-30 giorni. A settembre si raccolgono le uve nelle contrade meno precoci, e si lavorano fresche: si raffreddano per preservare gli aromi e poi si pressano sofficemente per ottenere il mosto. Al mosto in fermentazione si aggiunge - a più riprese - l'uva passa sgrappolata a mano. Questa è la delicata fase della macerazione durante la quale l'uva passa rilascia il suo straordinario patrimonio di suadente dolcezza, freschezza e personalissima aromaticità. In seguito il vino affina in vasca almeno 7 mesi e 12 mesi in bottiglia.

La descrizione del sommelier

COLORE: giallo ambrato lucente PROFUMO: dopo le prime intense note di albicocca e pesca, i profumi si rincorrono tra meandri di sensazioni dolci di fichi secchi e miele, erbe aromatiche, note minerali SAPORE: impressiona per la notevole complessità data dall'avvenuta fusione tra dolcezza, sapidità e morbidezza. Lunghezza finale con ritorno armonico dei profumi Servire a 14°C

Abbinamenti

Servire a 14°c. ottimo con formaggi erborinati o stagionati, fegato grasso, dolci a base di ricotta, frutta secca e pasta di mandorle. da provare con il gianduia o con i "debondt ryé", le praline al ben ryé create da paul de bondt.

€ 34.00

Produttore Donnafugata
Denominazione Pantelleria DOC
Definizioni Passito
Vitigno Zibibbo 100%
Gradazione 14,5% Vol.
Formato Demi (0.375 lt)

Premi e riconoscimenti

Annata 2013:
Miglior Vino Dolce Italiano Luca Maroni 2015

Annata 2012:
Vino dell'Eccellenza Guida L'Espresso 2015
Tre Bicchieri Gambero Rosso 2015
Super Tre Stelle Blu Giuda Vini di Veronelli 2015
Quattro Viti Ais 2015
Cinque Grappoli Bibenda 2015

Annata 2011:
Tre Bicchieri Gambero Rosso 2014
Cinque Grappoli Bibenda 2014
Super Tre Stelle Guida Vini di Veronelli 2014

Annata 2010:
Tra i migliori 100 vini d'Italia Guida 2013
Corona Vini Buoni d'Italia 2013
Tre Bicchieri Gambero Rosso 2013
Cinque Grappoli Bibenda 2013
Super Tre Stelle Blu Veronelli 2013

Tre Bicchieri Gambero Rosso anche
per l'annata 2009

Cinque Grappoli Bibenda anche per
le annate dal 1999 al 2009

Super Tre Stelle Blu Guida Vini di Veronelli
anche per le annate 2009, 2006





Tre Bicchieri Gambero Rosso 2012
Cinque Grappoli Bibenda 2012
Cinque Bottiglie Espresso 2012

Descrizione produttore

Il nome e il logo aziendale sono un omaggio alla storia e alla letteratura siciliana, in cui si intrecciano i destini di una regina in fuga e il celebre romanzo Il Gattopardo.
Il nome Donnafugata, letteralmente "donna in fuga", fa riferimento alla storia della regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone che ai primi dell'800 - fuggita da Napoli per l'arrivo delle truppe napoleoniche - si rifugiò in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti aziendali. Questa vicenda ha ispirato il logo aziendale, ovvero l'effige della testa di donna con i capelli al vento che campeggia su ogni bottiglia. Fu lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel romanzo Il Gattopardo, ad indicare con il nome di Donnafugata quei possedimenti di campagna del Principe di Salina che accolsero la regina in fuga e che oggi ospitano i vigneti aziendali.

I vini di Donnafugata interpretano la Sicilia e ne raccontano con passione l'universo sensoriale. Natura del suolo, esposizione, altitudine, andamento climatico e vitigno sono le principali variabili in gioco per ottenere vini che esprimano in modo autentico l’appartenenza a terroirs unici.
Dopo aver scelto l'abbinamento vitigno-territorio, la viticultura mirata "legge" con attenzione e sensibilità la vigna nella sua interazione con l'ambiente per portare l'uva al suo apice qualitativo. I frequenti assaggi delle uve sul campo consentono di individuare il momento ideale della vendemmia per ogni singolo vigneto.
I processi di cantina prevedono l'uso di tecnologie semplici e rispettose dell'integrità di uve, mosti e vini. Lo staff tecnico, con degustazioni continue, verifica gli obiettivi sensoriali, la rispondenza al frutto e al territorio.
Intervenendo sui processi in corso, in vigna ed incantina, l'enologia di precisione ridefinisce anno dopo anno i confini della qualità. Lo staff è composto da tecnici competenti e affiatati (agronomo enologo, responsabile del controllo qualità, cantinieri e responsabili del vigneto) che accompagnano le fasi del processo produttivo affinché la natura faccia al meglio il suo corso.

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