Réserve della Contessa 2014

Alto Adige DOC

Due terzi dell’uva provengono dalla tenuta Lieben Aich a Terlano e l’altro terzo dai vigneti siti nei pressi di Castel Campan. Lieben Aich è un vigneto dal micro-clima caldo, esposto a sud-ovest, a 300 metri sul livello del mare e con terreno sabbioso, porfirico di origine vulcanica. Campan invece ha un microclima fresco, esposizione est e si trova a più di 500 metri sul livello del mare, il terreno è argilloso calcareo da depositi morenici.

I grappoli diraspati rimangono a macerare per sei ore nella pressa onde attingere aroma e struttura dalle bucce. La fermentazione avviene in botti di legno, parzialmente in modo spontaneo grazie a lieviti indigeni. Durante i nove mesi dell'affinamento a contatto con i lieviti si esaltano aroma e gusto.

L'annata 2014 darà il meglio di sé dall’estate 2015 a fine 2021.

La descrizione del sommelier

COLORE: giallo intenso con riflessi verdognoli PROFUMO: fresco di mela, albicocca e un sentore di salvia SAPORE: avvolgente, elegante, un vino di carattere dalla lunga persistenza Servire a 10 – 12 °C

Abbinamenti

Servire a 10 – 12 °c. si abbina bene ad antipasti, piatti di pesce e vegetariani, carni bianche.

€ 21.00

Produttore Tenuta Manincor
Denominazione Alto Adige DOC
Definizioni Riserva Biologico
Vitigno Pinot Bianco 60 %, Chardonnay 30 %, Sauvignon Blanc 10 %
Gradazione 12,5% Vol.
Formato Standard (0.75 lt)

Premi e riconoscimenti

Annata 2013:
Vino d'Eccellenza Guida L'Espresso 2015

Descrizione produttore

Manincor vi serve un vino “puro”, puro di natura. La tenuta, che vanta una storia di 400 anni ed è stata ampliata nel rispetto dell’ambiente con una cantina quasi invisibile sotto le viti, incarna la tradizione e l’aspirazione ad una cultura vinicola d’alto profilo. Il conte Michael Goëss-Enzenberg è il custode della filosofia della sua tenuta.

L’edificio storico della tenuta risale al 1608; lo aveva fatto costruire Hieronymus Manincor che, per i suoi meriti in favore dell’Austria, aveva ricevuto in dono le terre attorno al Lago di Caldaro dall’imperatore ed era stato insignito del titolo nobiliare.
Lo stemma familiare “Man-in-cor”, arricchito da quella onorificenza, ha un significato icastico (mano sul cuore) e continua a campeggiare sulla facciata della dimora. La nipote di Hieronymus Manincor sposò nel 1662 un avo dei conti Enzenberg e da allora si conserva questo legame tra la dimora Eherenhausen-Manincor e la famiglia che ancor oggi gestisce l’azienda vitivinicola. Fu solo nel 1978 che la tenuta divenne definitivamente di proprietà dei conti Enzenberg, una tra le famiglie illustri in Tirolo da 800 anni.
Il loro nome fece la sua prima apparizione nel 1236 e da circa 1500 anni la famiglia risulta risiedere in Alto Adige. Tra gli avi di spicco vi fu Kassian Ignaz Enzenberg che si fece un nome come illuminista e riformatore. Nato a Bressanone nel 1709, Kassian fu consigliere alla corte di Maria Teresa e funzionario delle finanze a Bolzano, dove conquistò grandi meriti durante la bonifica dei terreni paludosi della valle dell’Adige per aver operato a favore dell’agricoltura e della salute della popolazione altoatesina. Nel 1763 con delibera imperiale fu nominato addirittura presidente del neocostituito governo del Tirolo e l’anno successivo venne registrato con il titolo di conte tra i nobili tirolesi.

La proprietà fondiaria di cui è titolare il conte Michael Goëss-Enzenberg include oggi, oltre ai vigneti, anche alcuni frutteti e diverse splendide dimore. La viticoltura rientra nella tradizione della famiglia Enzenberg già da prima del 1698, anno a cui risalgono alcuni documenti che parlano di cantine Enzenberg a Terlano, a Caldaro e a Schwaz nel Tirolo del Nord. Il conte Michael Goëss-Enzenberg mantiene consapevolmente viva questa tradizione anche in tempi moderni.

Quando il conte Michael Goëss-Enzenberg subentrò nel 1991 allo zio nella conduzione dell’azienda, la tenuta era uno stimato produttore di uve che non vinificava in proprio e che conferiva il prodotto dei suoi poderi d’eccellenza alle cantine sociali di Caldaro e Terlano. Ma il cambiamento sarebbe arrivato presto. Il nuovo obiettivo era quello di lavorare in proprio le uve per ottenere vini di grande qualità, firmati dall’unicità della tenuta Manincor.

Ci si concentrò dapprima sul lavoro nei vigneti, migliorando la qualità con il taglio delle rese e introducendo metodi di coltivazione più naturali. Nel 1996 si poté infine iniziare con la produzione nelle proprie cantine.

Malgrado le dimensioni (50 ettari produttivi: al momento la più grande tenuta dell’Alto Adige che vinifichi solo le proprie uve) Manincor è un’azienda familiare di charme e con una spiccata personalità. Una caratteristica di cui è garante la famiglia di Michael e Sophie Goëss-Enzenberg, che vivono nella tenuta e hanno parte diretta nella cultura, nella storia e nei prodotti che compaiono sotto il marchio Manincor.


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