Piè delle vigne 2018
Cerasuolo d'Abruzzo DOC
Cerasuolo prodotto per la prima volta nel 1997 ricorrendo alla “svacata”, un’aggiunta di vinificazione in rosso come usavano anticamente i contadini della zona. La nostra rivisitazione consiste nell’interpretare dinamicamente il taglio tra una vinificazione in bianco e una in rosso, che viene fatto a metà della loro fermentazione.
Affinamento: prima un anno in acciaio e dopo un anno in bottiglia. La natura di questo vino pretende la cooperazione di chi lo beve, può essere sentito come rosa o come rosso a seconda dei desideri del momento.
Vincente con piatti al pomodoro, salumi e carni alla brace.
Descrizione produttore
L’attività vitivinicola inizia nel 1920, tre generazioni fa, e l’imbottigliamento nel 1975. Fino agli inizi degli Anni Novanta l’azienda Cataldi Madonna ha presidiato praticamente da sola l’intero comprensorio viticolo di Ofena. Oggi l’azienda è composta da 31,4 ettari (esclusivamente vitati con vitigni autoctoni e tradizionali quali Montepulciano, Pecorino e Trebbiano), tutti situati nel comune di Ofena fra i 320 e i 440 metri di altitudine. In campagna, l’obiettivo non sono le rese ma l’equilibrio della pianta, affinché esprima al meglio le caratteristiche del territorio. In cantina, coerentemente a questa impostazione, si vuole conservare nel vino la grinta, la sapidità e la freschezza presenti nelle uve.
€ 28.00
Produttore |
Cataldi Madonna |
Denominazione |
Cerasuolo d'Abruzzo DOC |
Gradazione |
14,0% Vol. |
Formato |
Standard (0.75 lt) |
Descrizione produttore
L’attività vitivinicola inizia nel 1920, tre generazioni fa, e l’imbottigliamento nel 1975. Fino agli inizi degli Anni Novanta l’azienda Cataldi Madonna ha presidiato praticamente da sola l’intero comprensorio viticolo di Ofena. Oggi l’azienda è composta da 31,4 ettari (esclusivamente vitati con vitigni autoctoni e tradizionali quali Montepulciano, Pecorino e Trebbiano), tutti situati nel comune di Ofena fra i 320 e i 440 metri di altitudine. In campagna, l’obiettivo non sono le rese ma l’equilibrio della pianta, affinché esprima al meglio le caratteristiche del territorio. In cantina, coerentemente a questa impostazione, si vuole conservare nel vino la grinta, la sapidità e la freschezza presenti nelle uve.