Faugères 2001
Faugères
e uve di questo blend rosso, appartenente alla denominazione di origine controllata "Faugères", provengono da un vigneto di circa 15 ettari, interamente coltivato in biologico. Le vigne hanno tra i 70 e i 32 anni di età e poggiano su suolo di natura scistosa. La raccolta è manuale con accuratissima selezione degli acini sia in vigna che in cantina. La fermentazione alcolica avviene in maniera spontanea in contenitori di cemento, con affinamento sulle fecce fini negli stessi contenitori per 2 anni. Rosso di grande tenore e forte tipicità territoriale.

€ 85.00
Produttore | Domaine Leon Barral |
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Denominazione | Faugères |
Vitigno | Carignan 60%, Grenache 30%, Cinsault 10% |
Gradazione | 14,0% Vol. |
Formato | Standard (0.75 lt) |
Descrizione produttore
Domaine Léon Barral è una realtà vitivinicola situata a Lenthéric, piccolo borgo che si trova ai piedi di una collina, nella piccola regione della Languedoc-Roussillon, appartenente all’area meridionale della Francia.Gestita dal 1990 da Didier Barral, l’azienda può contare su una superficie vitata che arriva a coprire circa 25 ettari, che lo stesso Didier Barral conduce con grande maestria e massimo rispetto per le tradizioni del territorio.
Cercando sempre di mantenere intatto l'equilibrio e l'armonia della natura, dell’ambiente e dell’ecosistema, Didier opera seguendo criteri della biodinamica, per cui tra i filari sono utilizzati esclusivamente composti organici, e le vigne vantano una spettacolare biodiversità. I vigneti, che si estendono su pendii il cui suolo è composto di scisti e ardesia, sono impiantati a cinsault, syrah, carignan, grenache, mourvèdre per i rossi, e terret, viognier e russane per i bianchi, e tutte le piante provengono da selezioni massali.
Da queste uve nascono quattro meravigliose etichette di vini rossi, oltre a un vino bianco: ""Tradition"", ""Jadis"", ""Valinière"", appartenenti alla denominazione Faugères, e ""Léon Barral"", rientrante nella denominazione generica ""Vin de Pays de l'Hérault"".
In cantina, la filosofia adottata non è molto diversa da quella perseguita in vigna, e tutte le operazioni prevedono il minimo intervento artificiale, per cui la mano dell’uomo interferisce nel massimo rispetto delle caratteristiche intrinseche della materia prima, e al fine di garantire i più alti livelli qualitativi possibili.
Dopo una lunga e attenta ricerca architettonica, l’azienda può oggi contare su una struttura progettata secondo la massima funzionalità. In cantina, la circolazione dell’aria è naturale, la temperatura è costante durante tutto l’arco dell’anno, come anche costanti sono i livelli di umidità, e tutta la costruzione si armonizza meravigliosamente nel contesto naturale: un elemento in più che arricchisce etichette dal carattere estremamente fedele al terroir.