Pianrosso 2018
Brunello di Montalcino DOCG
Pianrosso nasce in una località sud-ovest di circa 300 m di altitudine nella sottozona di Castelnuovo dell'Abate con suoli prevalentemente di Galestro. Apre il cinema del piacere con un rosso granato ricco e frizzante. Il bouquet è seducente e profondo con frutti neri e neri, salvia, petali di rosa e viole. Al palato poi una pronunciata mineralità salata-fresca, che presto entra in una meravigliosa armonia con i tannini a grana fine e il frutto perfettamente stratificato e conduce il vino con forza e equilibrio ottimale in un finale morbido, quasi infinito
La descrizione del sommelier
"Vino elegante che profuma di frutti di bosco, cuoio e tabacco; i tannini sono finemente lavorati eppure di lunga durata, l'acidità è perfettamente integrata, il finale è seducentemente lungo con note di frutti di bosco maturi e note balsamiche. "Il Brunello di Montalcino Pianrosso 2018 si apre nel bicchiere con aromi scuri di prugne schiacciate e amarene accompagnate da note di rosmarino, scorza di agrumi speziata e un accenno di cacao. Questo è uno stile particolarmente vivace per Ciacci Piccolomini d'Aragona, con fresco toni minerali e acidità piccante guidano i frutti di bosco maturi e sentori di agrumi aspri attraverso il palato.Sebbene strutturato, termina con un'energia e una freschezza straordinarie, lasciando in bocca un tocco amaro di spezie balsamiche.Il 2018 potrebbe non possedere il potere che è spesso associato al pianrosso, ma colpisce per il suo carattere vivace e speziato."
€ 80.00
Produttore | Ciacci Piccolomini d'Aragona |
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Denominazione | Brunello di Montalcino DOCG |
Vitigno | Sangiovese |
Gradazione | 14,5% Vol. |
Formato | Standard (0.75 lt) |
Premi e riconoscimenti
Luca Giardini:97+ punti
Avvocato del vino
:96 punti
Vinoso
:94 punti
Spettatore di vino
:94 punti
James Suckling
:97 punti
decanter
:92 punti
Falstaff
:97 punti
Vino
:18,5 punti
Descrizione produttore
La tenuta vanta le proprie origini fin dal secolo XVII e custodisce il proprio patrimonio storico in un palazzo sorto nello stesso periodo ad opera del Vescovo montalcinese e Abate dell'Abbazia di S. Antimo, Fabivs de' Vecchis.Alla morte del Vescovo il Palazzo è posto all’incanto insieme alle vaste proprietà agricole a seguito della legge italiana sui beni dell’Asse Ecclesiastico e acquistato il 16 settembre 1868 dalla contessa Eva Bernini Cerretani. Il 31 dicembre 1877 la contessa Cerretani vende a sua volta l’intero patrimonio alla famiglia castelnuovese dei Ciacci. In seguito al matrimonio avvenuto nella prima metà del ‘900 fra il conte Alberto Piccolomini d’Aragona, discendente della stirpe di Enea Silvio Piccolomini noto come Papa Pio II, e la signorina Elda Ciacci, il cosiddetto Palazzo del Vescovo diventa Palazzo Ciacci Piccolomini d’Aragona.
Nel 1985, con l’estinguersi del casato, la proprietà è lasciata in eredità a Giuseppe Bianchini, già fattore della tenuta ormai da molti anni, che applica una filosofia di produzione totalmente nuova ed all’avanguardia per quegli anni, sviluppando ed incrementando produzione, qualità dei vini ed aprendo l’export dei nostri prodotti nel mondo. Giuseppe venuto a mancare nel febbraio 2004, lascia il compito di continuare il suo lavoro ai figli Paolo e Lucia.