Sassicaia 2019

Bolgheri Sassicaia DOC

Sassicaia è senza dubbio uno dei più celebri vini italiani nel mondo. Proviene da un vigneto di 75 ettari particolarmente vocato, in cui le parcelle presentano caratteristiche differenti, con formazioni calcaree e un alto contenuto sassoso, particolarità da cui deriva probabilmente il toponimo “sassicaia”. L’esposizione dei terreni è ad ovest e sud-ovest. La fermentazione avviene in acciaio, a temperatura controllata, con macerazione sulle bucce di circa 10 giorni. L’affinamento del Bolgheri Sassicaia DOC della Tenuta San Guido si svolge in barrique di rovere francese, per 24 mesi, con successiva sosta in bottiglia.

La descrizione del sommelier

Il Sassicaia 2019 Bolgheri Sassicaia di Tenuta San Guido seduce alla vista con il suo colore rosso rubino intenso. Al naso sprigiona avvolgenti profumi di ciliegia, amarena e piccoli frutti di bosco intrecciati a sentori di macchia mediterranea e a note di più evolute di cioccolato e frutta secca tostata. Al palato esprime un gusto pieno ed elegante con tannini levigati e un’acidità ben integrata. Lungo e profondo il finale in cui si fa più nitida la trama minerale. Persistenza emozionante

Abbinamenti

A tavola il sassicaia si abbina bene a salumi e formaggi stagionati come anche a primi e secondi di terra a base di carni rosse e selvaggina.

€ 350.00

Produttore TENUTA SAN GUIDO
Denominazione Bolgheri Sassicaia DOC
Vitigno Cabernet Sauvignon (85%) e Cabernet Franc (15%)
Gradazione 14,0% Vol.
Formato Standard (0.75 lt)

Premi e riconoscimenti

Questo vino è stato premiato dai critici enologici come Robert Parker che ha assegnato un punteggio storico di 98 punti, oppure il critico James Suckling che ha assegnato un punteggio elevatissimo di 99 punti, Wine Spectator ha assegnato 98 punti, tra la critica italiana, la guida Gambero Rosso ha assegnato tre bicchieri.
Veronelli ha assegnato un punteggio di 99/100.

Descrizione produttore

Un ecosistema fondato sull’equilibrio tra uomo e natura
Tenuta San Guido è il risultato di una lunghissima tradizione, di un messaggio etico che si tramanda di generazione in generazione. Racchiude diverse eccellenze, il vino, la Razza Dormello Olgiata e il Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri.
“IL BOUQUET CHE STAVO CERCANDO” Mario Incisa della Rocchetta
I Marchesi Incisa della Rocchetta sono fra i protagonisti della storia d’Italia, dall’alto Medioevo fino all’affacciarsi dell’età barocca e oltre. Mario Incisa della Rocchetta nasce a Roma nel 1889 da famiglia piemontese, studia agraria a Pisa e coltiva fin da subito una forte inclinazione per l’agronomia, con il sogno, già negli anni Venti, di trovare la perfezione nell’agricoltura e nel rispetto della Terra. Si trasferisce in Maremma negli anni ‘40 dopo aver sposato Clarice della Gherardesca nel 1930, discendente di una delle famiglie più antiche della Toscana, quella del conte Ugolino cantato da Dante nella Divina Commedia. Il Marchese intuisce subito che si tratta di uno dei più straordinari biotipi dell’Europa mediterranea e inizia a sperimentare alcuni vitigni francesi, concludendo che il cabernet, di fatto così lontano dalla tradizione toscana e piemontese, rispettivamente del sangiovese e del nebbiolo, “ha il bouquet che stavo cercando”.
È così che, grazie alle prime marze avute dai Duchi Salviati di Migliarino (nei pressi di Pisa), impianta nei terreni che dalla rocca di Castiglioncello degradano in dolci colline fino al mare il primo vigneto di cabernet sauvignon, siamo nei primi anni 40. Sappiamo, in realtà, che accanto ai cabernet (sauvignon e franc), i vitigni impiegati nel primo impianto erano vari e spaziavano dal canaiolo al ciliegiolo a viti a bacca bianca. La selezione massale, orientata al solo utilizzo del cabernet sauvignon, arriva in epoca più recente tra il 1960 e il 1968.

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