Malandrino 2012

Montepulciano d'Abruzzo DOC

Il Montepulciano d'Abruzzo Doc Malandrino Cataldi Madonna nasce nel Forno d’Abruzzo. E' così chiamato il piccolo altopiano a forma di anfiteatro nel cui epicentro si trova Ofena, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, perché giace sotto il Calderone, l’unico ghiacciaio degli Appennini: insomma un forno con annesso frigorifero che giova a questo Montepulciano d'Abruzzo DOC. L’aria che spira dalla montagna, infatti, rinfresca le giornate estive come se fosse in azione un grande condizionatore naturale.

Malandrino è vino che segna, proprio con quest'annata, la svolta per la Cataldi Madonna. L’obiettivo è un grande vino incontaminato dal legno, centrato grazie all’utilizzo delle vecchie cisterne aziendali in cemento attentamente recuperate. Ne esce un vino capace di raccontare tutta l'eleganza di questo terroir.

Perfetto a tutto pasto con i piatti tipici dell'enogastronomia regionale.

Colore

Rosso rubino scuro

Profumo

Note di amarena e visciola matura, con un finale velato di vaniglia, liquirizia e spezie

Gusto

Netto e croccante, inizia sulle note dell’amarena per poi arrivare alla visciola matura. All’assaggio colpisce la freschezza, la beva distesa e pericolosamente facile che non rinuncia a complessità e sapidità.

Produttore Cataldi Madonna
Denominazione Montepulciano d'Abruzzo DOC
Vitigno Montepulciano Abruzzo 100%
Gradazione 13,0% Vol.
Formato Standard (0.75 lt)

Premi e riconoscimenti

Tre bicchieri Gambero rosso 3 biccheri rossi

Descrizione produttore

L’attività vitivinicola inizia nel 1920, tre generazioni fa, e l’imbottigliamento nel 1975. Fino agli inizi degli Anni Novanta l’azienda Cataldi Madonna ha presidiato praticamente da sola l’intero comprensorio viticolo di Ofena. Oggi l’azienda è composta da 31,4 ettari (esclusivamente vitati con vitigni autoctoni e tradizionali quali Montepulciano, Pecorino e Trebbiano), tutti situati nel comune di Ofena fra i 320 e i 440 metri di altitudine. In campagna, l’obiettivo non sono le rese ma l’equilibrio della pianta, affinché esprima al meglio le caratteristiche del territorio. In cantina, coerentemente a questa impostazione, si vuole conservare nel vino la grinta, la sapidità e la freschezza presenti nelle uve.

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